Ipermobilità Articolare

L’ipermobilità articolare è definita come quella condizione per la quale tutte o alcune delle articolazioni sinoviali di un individuo possono muoversi oltre i normali limiti, prendendo in considerazione l’età, il genere e l’etnia di un individuo (Grahame 2003).

E’ importante considerare queste variabili, poiché, la mobilità di un’articolazione sana diminuisce con l’età, è maggiore nelle donne che negli uomini e varia a seconda delle etnie, essendo maggiore nelle popolazioni di origine Asiatica e minore in quelle di origine Europea.

L’ipermobilità articolare è il risultato della lassità legamentosa che sembra essere dovuta ad un disordine ereditato geneticamente; i geni interessati sono quelli che regolano la codifica delle proteine collagene che rappresentano la principale proteina del tessuto connettivo degli animali e circa il 6% del peso corporeo dell’uomo.

In letteratura sono stati descritti circa 28 tipi di collagene ed è stato proposto che gli individui con ipermobilità articolare mostrano un alterato rapporto tra il collagene di tipo III e quello di tipo I (Child 1986), oltre che una quantità di collagene V inferiore ai valori normali; questa alterazione potrebbe causare la sintesi di fibre collagene più sottili e disorganizzate.

L’ipermobilità, tuttavia, può anche essere acquisita attraverso specifiche modalità di allenamento che consentono di superare i limiti fisiologici, anche in modo molto ampio, come nel caso dei ballerini di danza classica, dei ginnasti o dei contorsionisti.

 
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