Reflusso Gastroesofageo
Il Reflusso Gastroesofageo è un flusso retrogrado del contenuto gastrico nell’esofago. E’ spesso presente nei neonati ed è considerato come fisiologico sotto i 2 mesi di età, con una prognosi benigna nella maggior parte dei casi.
Il reflusso gastroesofageo è una delle più ricorrenti condizioni cliniche sintomatiche che coinvolgono il tratto gastrointestinale del neonato o del bambino. Il rigurgito nelle ore giornaliere è presente nella metà dei bambini prima dei 3 mesi, con un picco di incidenza ai 4 mesi di età; la maggior parte delle volte questa condizione si risolve prima del 1° anno di età e solo nel 5% dei casi può continuare fino ai 13-14 mesi. Comunque nei bambini in cui il reflusso si presenta per 90 giorni prima dei 2 anni di età, c'è una predisposizione alla stessa problematica nell' infanzia
Si distinguono tre tipi di reflusso:
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1- il reflusso fisiologico, che non ha particolari sintomi, si presenta occasionalmente e avviene quasi sempre dopo i pasti. Non influisce sulla crescita del bambino, che mangia con regolarità. Questo tipo di reflusso scompare da solo nel giro di qualche mese. È detto "fisiologico" perché è un fenomeno normale (dovuto al fatto che nel neonato l'esofago non è ancora del tutto sviluppato);
- 2- il reflusso funzionale o sintomatico si ha quando gli episodi di reflusso sono frequenti ma non influiscono sulla crescita del bambino. I sintomi principali sono: rigurgito e vomito. La sua frequenza varia da 8 a 15 volte al giorno circa. In genere si verifica subito dopo la poppata o a qualche ora di distanza dal pasto. In genere viene curato modificando l'alimentazione e alcune regole di comportamento;
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3- il reflusso patologico si ha quando, oltre al rigurgito, sono presenti altri sintomi: esofagite, apnea, broncospasmo, perdita di peso.
La caratteristica più importante per distinguere il reflusso sintomatico da quello patologico è il peso del bambino. Se il neonato cresce regolarmente, il reflusso è di tipo sintomatico.
Non c’è nessuna associazione né tra reflusso e sesso, né con la modalità di nutrire il neonato, seno o biberon che sia. Sembra che il reflusso abbia una base genetica e che ci sia una correlazione tra i sintomi di reflusso materno e quelli del neonato o del bambino. L'eziologia del reflusso è multifattoriale: uno dei fattori più importanti è il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore come risultato di riflesso vasovagale; può essere presente anche un'inefficienza della motilità esofagea o un ritardato svuotamento gastrico; una dieta ricca di grassi può contribuire allo sviluppo del reflusso.
Inoltre nel neonato fattori gravitazionali e posizionali, associati alla posizione supina, possono esacerbare il reflusso; molti bimbi vengono tenuti in questa posizione dopo la campagna “Back to sleep”, per la prevenzione della SIDS.
Il ritorno del contenuto gastrico nell'esofago predispone il neonato e il bambino alle esofagiti; il reflusso acido nell'esofago può raggiungere la faringe e la laringe con il rischio di essere aspirato in trachea. I recettori della mucosa del medio e alto esofago vengono quindi stimolati e la loro attivazione risulta in una inibizione respiratoria riflessa, ipertensione e bradicardia. La severità di questa reazione potrebbe portare alla SIDS; potrebbe manifestarsi un broncospasmo, oppure delle polmoniti e bronchiti ricorrenti, a causa della frequente aspirazione nei polmoni di contenuto gastrico acido.
Nei bambini e negli adolescenti il reflusso è associato a dolore addominale a livello epigastrico e bruciore sottosternale. Il reflusso di contenuto gastrico nella cavità orale può essere responsabile di erosioni dentali e carie.
I bambini dovrebbero fare pasti brevi e frequenti e dovrebbero essere tenuti in una posizione semidistesa; l'allattamento deve avvenire in un ambiente silenzioso; è importante istruire il bambino o l'adolescente a mangiare lentamente, evitare cibi grassi, cioccolata e bevande gassate; inoltre non devono mangiare subito prima di andare a dormire.